
Dopo la Riforma dell’Esercito Romano, avvenuta nel 107 a.C. ad opera del Console Gaio Mario, detta appunto Riforma Mariana, tutti i cittadini potevano accedere all’arruolamento, indipendentemente dal benessere e dalla classe sociale. (1)
Le precedenti distinzioni tra Hastati, Principes e Triarii vengono abolite, prende forma una struttura organizzata che possiamo definire l’antenata della odierna Fanteria di Linea, la Fanteria Legionaria.
La Repubblica provvede a fornire l’equipaggiamento ai Soldati, una giusta Paga e a fornire ad ogni Legione una propria insegna.
I soldati venivano addestrati a sopportare delle lunghe marce di avvicinamento, ad allestire accampamenti a costruire macchine da guerra, cosi da meritarsi il soprannome di muli di Mario.
L’età minima per i volontari è fissata a 17 anni la massima a 46, la durata del servizio fino a un massimo di 16 anni.
Questa organizzazione è basata su un’unità organica composta da 8/10 Soldati, detta “Contubernio”, a capo del quale era il Decanus o Caput Contubernii (2).
Questa piccola unità, era fondamentale nella struttura della Legione, non tanto dal punto di vista tattico visto l’esiguo numero di uomini, ma dal punto di vista della vita quotidiana sostenuta dagli 8-10 Soldati.
Al termine di estenuanti marce montavano la tenda (Papillo), dividevano i pasti cucinati in proprio e tutte le fatiche della vita militare, creando unione e spirito di corpo questo ovviamente era un beneficio per tutta la Legione sul Campo di Battaglia.